Inquinamento da CO2

Oltre ai diversi agenti inquinanti, all’interno degli involucri abitativi è presente anche l’inquinamento da anidride carbonica.

Sono oggetto di questo problema, le abitazioni, gli uffici, le scuole e tutti i luoghi di lavoro.

Una ricerca internazionale ha dimostrato che nella stragrande maggioranza delle scuole e dei luoghi di lavoro non vengono rispettate  le più banali cautele per il ricambio dell’aria. Già lo 0,08% (800 ppm), produce un calo di prestazioni e di benessere, e il cervello avverte una mancanza d’ossigeno, con conseguente calo dell’attenzione.
I limiti vigenti in vari paesi si attestano sui 1000 ppm. Un recente studio sperimentale ha confermato che un possibile effetto negativo sulla performance psicomotoria, a livello decisionale (problem solving) si abbia per l’appunto su concentrazioni dell’ordine dei 1000 ppm.


L’aria inspirata contiene il 21 % di ossigeno e lo 0,035% di anidride carbonica. L’aria espirata contiene invece il 16% di ossigeno e il 4% di anidride, che diventa addirittura tossica quando arriva al 2,5%.


in un ambiente affollato, con  infissi a tenuta, con impianto di riscaldamento/raffreddamento a pompa di calore, senza ricambio d’aria, già dopo pochi minuti di presenza delle persone, l’aria diventa irrespirabile, con valori di anidride che possono arrivare facilmente a 5000 ppm.

La conseguenza è la disattenzione, la svogliatezza, malumore e senso di disattenzione, inoltre la mancanza di ricambio d’aria può incrementare il rischio di malattie infettive. Il nostro studio, a mezzo di strumentazioni di misura, è in grado di rilevare il livello di CO2 presente in un ambiente, verificare le cause di eventuali eccessi e progettare la soluzione per avere un ambiente salubre per l’uomo.

WhatsApp chat